giovedì 28 marzo 2013

La dissolvenza democratica. Cronache nella crisi. Una raccolta di testi da "Maesltrom" disponibile in e-book




Da qualche giorno è disponibile in versione e-book La dissolvenza democratica. Cronache nella crisi


Nella Dissolvenza democratica sono raccolti alcuni dei post apparsi su Maelstrom fra il 2011 e il 2012



Dall'introduzione


Per una serie di motivi piuttosto scontati, negli ultimi anni sono cresciute copiosamente le diagnosi che hanno riconosciuto nella ‘Seconda Repubblica’ i sintomi di una vera e propria «crisi della democrazia italiana». Secondo molte di queste letture, la «crisi» è determinata dalla concentrazione dei poteri nelle mani di un magnate della comunicazione, dal proliferare dei conflitti di interesse, dai ripetuti tentativi di piegare le leggi a interesse di parte, e in generale dal logoramento delle garanzie dello Stato di diritto. Per quanto tali interpretazioni mettano in luce fenomeni reali, la cui gravità non può essere sottaciuta o sottovalutata, spesso esse finiscono col cedere – forse inconsapevolmente – alla vecchia tentazione di ritrovare la spiegazione dei fallimenti del sistema politico, o dei tanti tradimenti delle solenni promesse di riforma, nel carattere ‘eccezionale’ del «caso italiano». Non è dunque affatto casuale che alcuni dei testi raccolti in questo volume si indirizzino polemicamente verso quelle interpretazioni che intravedono ancora oggi nel «caso italiano» soltanto l’ennesima ‘anomalia’, e che ritengono che la personalizzazione politica, la concentrazione di poteri o la proliferazione di retoriche demagogiche testimonino la gravità della «crisi» della democrazia del nostro paese. La critica di queste posizioni non significa però che i fenomeni deteriori segnalati in questi anni da molte voce autorevoli non siano reali, e non mettano dunque seriamente a rischio la dinamica democratica. Più semplicemente, gli appunti raccolti in questo volume cercano di mostrare come – per quanto ‘anomala’ – la vicenda italiana della ‘Seconda Repubblica’ si inscriva in una traiettoria generale che coinvolge tutte le democrazie occidentali. Una traiettoria che – sotto il manto di un’apparente continuità nelle forme istituzionali – procede in realtà a una sostanziale modificazione dei nostri sistemi politici e delle nostre società. E, soprattutto, una traiettoria che si inscrive – certo problematicamente – nel mutamento geo-politico che segna la fine dell’«era americana», nella trasformazione contemporanea del capitalismo, nella transizione verso Oriente dei nodi dell’economia globale, nello sgretolamento delle basi su cui il vecchio assetto democratico si è retto a partire dalla conclusione della Seconda Guerra Mondiale.
Il quadro che ci consegna un’analisi realistica del mutamento in atto non risulta per questo molto più rassicurante di quello che viene proposto da quanti ritrovano nell’Italia di oggi i sintomi della «crisi» della democrazia. Perché quella che tende a delinearsi nel crepuscolo della ‘Seconda Repubblica’ – in un’Unione Europea provata dalle turbolenze della crisi economica globale, dinanzi all’approssimarsi delle incognite dell’«era post-americana», nel pieno di una transizione geo-politica – sembra piuttosto avvicinarsi a una sorta di lenta, malinconica dissolvenza democratica. Una dissolvenza che forse non cancella la democrazia. Ma che ne rende sempre più evanescente l’immagine, sempre più inafferrabili gli ideali, sempre più sbiadite le promesse di eguaglianza e libertà.




è disponibile anche la versione cartacea del volume (al prezzo di 12.00 euro)


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